3. INFORMAZIONI GENERALI SULL’ENTE 

Aree territoriali di operatività Provincia di Pisa

Estratto dallo Statuto della Cooperativa:
TITOLO II
SCOPI - OGGETTO


Articolo 4
La cooperativa ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini sviluppando fra essi lo spirito mutualistico e solidaristico, attraverso la gestione di servizi socio assistenziali, socio sanitari e socio educativi, conformemente all’art. 1 comma 1 della Legge 8 novembre 1991 n. 381 (specificamente punto “a”) e successive modificazioni e integrazioni, operando in particolare in favore delle fasce sociali più deboli e soggette ad emarginazione o svantaggio o comunque dei cittadini in genere. La Cooperativa è retta e disciplinata secondo il principio della mutualità senza fini di speculazione privata ed ha anche per scopo quello di ottenere tramite la gestione in forma associata, continuità di occupazione lavorativa e le migliori condizioni economiche, sociali e professionali per i soci lavoratori.
La Cooperativa ha inoltre lo scopo di offrire servizi ai propri soci.
La Cooperativa può svolgere la propria attività anche con terzi. A norma della legge 3 Aprile 2001 n. 142 e successive modificazioni e integrazioni, il socio lavoratore stabilisce successivamente all’instaurazione del rapporto associativo un ulteriore rapporto di lavoro, in forma subordinata o autonoma, o in qualsiasi altra forma consentita dalla legislazione vigente, con cui contribuisce comunque al raggiungimento dello scopo sociale.
La Cooperativa aderisce alla Confederazione Cooperative Italiane. 

Articolo 5
Considerato lo scopo mutualistico come definito al precedente articolo 4, la Cooperativa ha come oggetto:

a. organizzazione e gestione completa di strutture semiresidenziali e residenziali protette, comunità familiari, comunità alloggio, case albergo, case vacanza, alloggi sociali per adulti in difficoltà, centri di pronta accoglienza, comunità educative per minori, comunità di pronta accoglienza, case di riposo, case famiglia, centri di accoglienza per ex detenuti o per soggetti comunque sottoposti a misure restrittive della libertà personale da parte dell’Autorità Giudiziaria, case di accoglienza per donne con figli minori, vittime di violenza, case di accoglienza per donne maltrattate, vittime della tratta a fine di sfruttamento sessuale, o colpevoli o vittime di reato, residenze protette e centri diurni socio educativi e socio riabilitativi;
b.  gestione completa, in proprio e/o per conto terzi, di centri diurni per anziani e disabili con attività ricreative, culturali, di animazione e promozione sociale;
c. servizi infermieristici, riabilitativi e socio-sanitari in genere, sia a domicilio, sia presso le strutture protette, di ricovero e cura, pubbliche e private;
d. servizi di assistenza tutelare presso strutture residenziali e/o di ricovero e cura per anziani e disabili, pubbliche e private; comunità socio educative riabilitative per soggetti in situazione di compromissione funzionale (di carattere fisico, intellettivo o sensoriale) con assente o limitata autonomia e non richiedenti interventi sanitari continuativi;
e. servizi di assistenza, sostegno e/o cure da fornirsi sia presso famiglie sia presso strutture scolastiche, sociali e/o luoghi di lavoro o altre strutture di accoglienza, mirata all’integrazione sociale e all’inserimento scolastico e/o lavorativo riservate ai disabili fisici e/o con lievi insufficienze mentali;
f. organizzare e gestire in forma privata o per conto di enti pubblici o privati, centri sociali, centri ricreativi, asili nido, asili notturni per persone senza fissa dimora, scuole dell’infanzia, scuole primarie, centri di riabilitazione, centri di ricreazione sportiva con annessi servizi di interscuola, assistenza e trasporto sociale, lavanderie, piscine, case di vacanza marine e montane, campeggi e lo svolgimento di attività connesse di pulizia e sanificazione;
g. promuovere organizzare e gestire attività di animazione e di turismo sociale, formazione e consulenza;
h.  interventi a favore di famiglie finalizzati all’educazione dei bambini, al fine di favorire l’inserimento di minori in stato di bisogno, anche momentaneo, presso le famiglie stesse (affido o adozione).

Per il conseguimento dell’oggetto sociale e delle proprie finalità, la Cooperativa potrà inoltre:
1.  Partecipare ad appalti, gare, licitazioni pubbliche e private direttamente o A.T.I. con altre strutture socio-assistenziali, nonché stipulare convenzioni.
2.  Gestire sempre in appalto o in convenzione servizi sociali, sanitari ed educativi per conto di enti pubblici, ex I.P.A.B. e privati anche presso strutture degli stessi. Può altresì, gestire in convenzione con enti pubblici e privati, servizi di assistenza sociale, educativa e sanitaria.
3.  Svolgere qualunque altra attività connessa, affine o conseguente a quelle sopra elencate, nonché compiere tutti gli atti e concludere tutte le operazioni contrattuali di natura mobiliare, immobiliare, industriale, economica e finanziaria necessarie o utili per la realizzazione degli scopi sociali, quindi fra l’altro, a titolo solamente esemplificativo:
a. Acquistare, alienare, concedere ed ottenere in affitto e comodato unità immobiliari e qualunque altro mobile ed immobile.
b.  Assumere interessenze e partecipazioni, sotto qualsiasi forma, in imprese e società, specie se svolgono attività analoghe e comunque connesse all’attività sociale.

La Cooperativa potrà anche aderire a Consorzi di Cooperative Sociali in conformità a quanto stabilito dall’Art. 8 Legge 381/91. La Cooperativa potrà compiere, non come attività prevalente ma per il miglior conseguimento dell’oggetto sociale, ogni e qualsiasi operazione industriale, mobiliare ed immobiliare, ivi compresa l’assunzione di mutui con o senza garanzie reali e la concessione di fidejussioni, avalli ed ipoteche a favore di enti e società a cui la cooperativa aderisce nonché a favore di altre cooperative, e potrà assumere partecipazioni e interessenze in altre imprese aventi oggetto analogo ed affine o connesso al proprio, inoltre potrà stimolare lo spirito di previdenza e di risparmio tra i soci per la raccolta di prestiti effettuata esclusivamente ai fini del conseguimento dell’oggetto sociale nei limiti e con le modalità previste dalla vigente normativa.
Sono escluse dall’oggetto sociale le attività riservate agli intermediari finanziari di cui all’articolo 106 del D.Lgs. 1 settembre 1993 n. 385, quelle riservate alle società di intermediazione mobiliare di cui alla legge 197/1991 e quant’altro disciplinato dal D.Lgs 23 luglio 1996 n. 415, le attività di mediazione e consulenza di cui alla legge 7 marzo 1996 n. 108, nonché l’attività delle imprese di investimento di cui all’art. 18 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58.
La società è disciplinata e intende operare nell’ambito delle norme generali sulla cooperazione e dai principi di mutualità previsti dalle vigenti leggi dello Stato in materia e si propone altresì di creare in aggiunta a quanto stabilisce la legge sulla cooperazione, tutte quelle forme di assistenza e previdenza fra i soci ammalati ed inabili al lavoro nonché di promuovere il miglioramento economico dei singoli soci. 

Il territorio di riferimento dell’azione della Cooperativa è quello della Zona Distretto Pisana e della Valdinievole in quanto i 6 utenti della Comunità alloggio protetta Cassiopea provengono da diversi comuni: San Giuliano Terme, Cascina, Pisa, Pistoia. Il progetto de​lla Comunità si sviluppa all’interno di una struttura abitativa indipendente situata a Pisa in Via S.Apollonia 5 Piano 1°, nel Centro Storico di uno dei 4 quartieri della Città di Pisa e per gli spostamenti all’esterno la casa è dotata di due automezzi: una Fiat Kangoo 5 posti ed un mini bus 9 posti attrezzato per il trasporto del persone disabili, munito di pedana di sollevamento. Sono altresì a loro servizio, due cingolati semoventi per carrozzina, atti al superamento di barriere e dislivelli, anche a supporto delle emergenze in caso di mancanza di corrente e inabilità dell’ascensore.

LE ORIGINI, ATTRAVERSO L’UNITALSI

Le origini del contesto generale

Il problema del Dopo di Noi emerse all’attenzione di alcuni volontari unitalsiani già negli anni 90 nel corso dei ricorrenti Pellegrinaggi ai Santuari Mariani, in particolare di Lourdes e di Loreto, da alcuni altri soci unitalsiani ma costretti dalle loro condizioni di salute ad essere i fruitori

dei servizi di assistenza alla persona, i quali in sostanza lamentavano il timore di un futuro con lo spettro dell’abbandono e della solitudine nel momento in cui fosse potuto venir meno il sostegno, o per vecchiaia o per qualsiasi altra motivazione, degli originari riferimenti familiari .

Un’inquietudine certamente legittima, che suscitò dunque solidarietà sincera in chi era già ben consapevole che il messaggio racchiuso nei Pellegrinaggi ai Santuari Mariani era e resta quello di onorare con Opere concrete il cammino della Fede, ben oltre i pochi giorni di durata dei Pellegrinaggi, mettendosi in gioco con impegno e “per sempre”, nella vita di tutti i giorni all’interno delle proprie realtà locali.

La conseguente diffusa crescita sul territorio nazionale di progetti e realizzazioni di attività sociali in varie realtà locali unitalsiane, nel tempo favorì la nascita sia di alcune case famiglia sia di altre tipologie di assistenza e sostegno alle persone disabili, ma al contempo fu presto ben chiaro che per poter fare in modo di rendere quei percorsi ben strutturati, quindi conformi al ventaglio di norme che regolamentano la materia, ma soprattutto tali da non rischiare di provocare amare delusioni ai soggetti che avrebbero potuto fruirne, affinché restassero duraturi nel tempo era necessario predisporre strumenti organizzativi molto ben consapevoli.

Fu così che nel 2004, mentre la Sottosezione Unitalsi di Barletta, per la gestione della sua nascente Casa Famiglia Mons. Frezza, costituì la Fondazione La Macchia, nel Dicembre dello stesso anno, in Presidenza Nazionale Unitalsi si decise di costituire una cooperativa sociale nazionale, di tipo “A” nella quale poter far confluire la gestione amministrativa delle realtà locali che stavano formandosi; un organismo, che volendo farsi interprete dell’evoluzione di tali intenti, non a caso fu appropriatamente denominato: Soc. Coop. Soc.  Città dei Progetti .

Detta Cooperativa gestì in effetti fino al Dicembre 2013 le attività socio assistenziali in corso in varie sottosezioni unitalsiane e in particolare quelle delle altre tre case famiglia per persone disabili, nate pressoché contestualmente nelle Sottosezioni Unitalsi di Pisa, di Ascoli e di Rieti.

Le origini del contesto specifico attuale

Negli anni fra il 2004 e il 2013 si comprese che per una migliore praticità gestionale e che fosse tale da non compromettere per qualsiasi ragione l’intera organizzazione (magari a causa di ipotetiche difformità burocratiche causate dall’inesperienza in una qualsiasi delle suddette case famiglia) sarebbe stato opportuno sostituirla con altrettante cooperative ma di livello locale e quindi più facilmente gestibili.

Fu appunto nel Dicembre 2013, quindi dopo già 10 anni della loro esistenza in vita, che a Pisa fu costituita l’attuale Cooperativa sociale Cassiopea Città Progetti 1 e ad Ascoli la Cooperativa sociale Aquerò Città Progetti 2; naturalmente, entrambe sempre improntate e rispondenti ai principi di servizio e di carità che sono propri dell’Unitalsi, che, come persona giuridica, ne resta tuttora uno dei soci fondatori.

Facendo un passo indietro nel tempo, è importante sottolineare che per quanto riguarda la realtà di Pisa, la Provvidenza ha ripagato in maniera davvero straordinaria l’intento di alcuni ardimentosi volontari unitalsiani.

A Pisa infatti, credendo la Curia Arcivescovile nella loro buona volontà, gli affidò nel 2001 il mandato di provare a realizzare una casa famiglia per persone disabili nella ex Casa Canonica della Chiesa di S. Apollonia, che però aveva prima bisogno di una importante ristrutturazione edilizia.

E un ringraziamento speciale in tal senso, va tanto all’Arcivescovo dell’epoca S.E. Mons. Alessandro Plotti, quanto – e se non più - al suo diretto successore, che ne era il Vicario Generale e che orientò favorevolmente tale affidamento: S.E. Mons. Giovanni Paolo Benotto.

Per quei lavori occorreva pertanto cercare cospicui finanziamenti, attraverso progetti dedicati e finalizzati appunto alla realizzazione e all’insediamento di una Comunità Alloggio Protetta.

La Curia Arcivescovile di Pisa concesse pertanto alla Presidenza Nazionale Unitalsi, per tramite dell’allora Presidente della Sottosezione di Pisa, un Comodato D’uso Trentennale dell’ex Casa Canonica della Parrocchia di santa Apollonia che versava a grave rischio di crollo e in forza del quale fu possibile predisporre appositi progetti e ricevere cospicui finanziamenti. In ordine cronologico dal Comune di Pisa, dalla

stessa Curia Arcivescovile, dalla regione Toscana e dalla Fondazione Cassa Risparmio di Pisa (oggi Fondazione Pisa).

I lavori di ristrutturazione ebbero luogo dal 2000 al 2003 e nel  febbraio 2004  nacque la  Comunità Alloggio Protetta: Casa Cassiopea .


L’evoluzione del contesto specifico attuale

Una volta realizzata la tanto attesa casa, furono stipulate Convenzioni con le Aziende USL 5 di Pisa e della Valdinievole per il progressivo inserimento delle 6 persone disabili destinate ad abitarla, nel Dicembre 2004 fu costituita la già menzionata Soc. Coop. Soc. Città Dei Progetti con la contestuale assunzione di 6 dipendenti per l’unità Operativa di Pisa fino al Dicembre 2013 quando sempre nel Dicembre 2013 quello stesso personale concorse alla costituzione presso la Presidenza Nazionale Unitalsi, dell’attuale Soc. Coop. Soc.  Cassiopea Città Progetti 1 .

L’elemento distintivo che accomuna le summenzionate 6 professioniste, è il considerare Casa Cassiopea come la loro seconda casa allargata alle proprie famiglie e le 6 persone disabili che vi risiedono come i loro familiari aggiunti; una caratteristica e un requisito che sono anche testimonianza della originariamente ricercata, vera e sincera fraternità cristiana.

Come già detto, Casa Cassiopea è una casa famiglia composta da 6 persone disabili che vi risiedono stabilmente ormai da 17 anni. Sono tutti Soci Unitalsi e tutti accomunati dall’essere rimasti senza il supporto degli originari riferimenti familiari, o perché troppo anziani o perché scomparsi.

La sicurezza di un accompagnamento affettuoso nella vita di tutti i giorni invecchiando con degli amici leali e premurosi, ha consentito ai 6 abitanti di Casa Cassiopea di rasserenarsi e di far emergere attitudini e abilità ciascuno secondo le proprie capacità, alcune veramente significative.

Fino a marzo 2020 (inizio della Pandemia per il Covid 19) tutti quanti frequentavano, nei giorni feriali, i centri diurni della Società della Salute

Pisana per circa 6 ore al giorno, mentre nei fine settimana non mancavano frequenti uscite “fuori porta” come succede in qualsiasi altro contesto familiare.

Nel corso del 2021 solo un utente ha potuto ricominciare a frequentare il centro socio-riabilitativo con notevoli difficoltà sulla frequenza a causa delle numerose quarantene per essere stato a contatto con soggetti positivi al Covid.

Naturalmente fanno parte di questa famiglia allargata anche quegli stessi unitalsiani che in origine sono stati i fondatori della Cooperativa e che tuttora ne tutelano l’esistenza in vita dal punto di vista burocratico amministrativo. A loro si sono poi aggiunti anche altri amici che partecipano alle attività ordinarie concorrendo anche al soddisfacimento di quelle straordinarie.

Nel 2021 non ci sono stati i giovani del Servizio Civile Universale selezionati dall’Unitalsi per inidoneità al servizio di coloro che avevano presentato la domanda.

Nel 2021 è stato presentato alla Fondazione PISA un progetto a sostegno del periodo di vacanze estive volto al reinserimento sociale degli abitanti della casa famiglia insieme ai loro operatori.

Il Progetto Casa Cassiopea 2021: Vacanze ristoratrici è stato approvato dalla Fondazione nel giugno 2021 e si è concluso il 31 agosto 2021.

Dalla scheda sintetica del formulario del progetto approvato:

1. Ente Richiedente
Cassiopea Città Progetti 1 Soc. Coop. Soc. arl

2. Titolo del progetto
Casa Cassiopea 2021: Vacanze ristoratrici.

3. Breve descrizione del progetto (carattere 12, interlinea singola, max 1000 caratteri spazi inclusi)
Il progetto offre alle 6 persone residenti nella Comunità Alloggio Protetta Casa Cassiopea, affette da handicaps fisici ed intellettivi, un’opportunità di fuoriuscita dall’isolamento in cui, a causa della pandemia da Covid 19, si trovano da oltre un anno. Attraverso il reperimento di strutture e immobili privati, saranno organizzati soggiorni residenziali e diurni, in un’ottica di autogestione, al fine di evitare i rischi di contagio. In montagna, presso la Casa per ferie Metato di Vallombrosa saranno organizzate escursioni e attività di tipo naturalistico. In un immobile sito a Tirrenia, via delle Margherite 4, saranno organizzate attività prevalentemente diurne, favorendo la vita all’aria aperta oltre ad attività di piccolo cabotaggio sul fiume Arno e sulla fascia costiera del litorale pisano, grazie al sostegno partenariato della Lega Navale Italiana Sezione di Pisa, esperienze che permetteranno alle sei persone ospiti della Casa famiglia di vedere luoghi non accessibili da terra.

4. Luogo dove viene realizzato il progetto
Casa per ferie “Metato” Vallombrosa Villa in Tirrenia, Via Delle Margherite 4

5. Numero degli utenti/destinatari/beneficiari previsti
15

6. Data di inizio e data di conclusione del progetto
Inizio il giorno 1 Luglio 2021 – Fine il giorno 31 Agosto 2021

Costo totale del progetto: € 25.000,00
7. Contributo richiesto alla Fondazione: € 12.000,00, pari al 48 % del costo totale

Alla fine del periodo sono stati somministrati ai partecipanti dei questionari al fine di rilevare il grado di soddisfazione dell’esperienza ed acquisire indicazioni sulla progettazione 2021.

Di seguito alcuni grafici esplicativi di quanto emerso:

Concludendo, riteniamo che l’esperienza vissuta grazie al prezioso contributo che la Fondazione Pisa ha pregevolmente ritenuto di riservare alla Cooperativa che gestisce la casa famiglia Cassiopea, abbia davvero consentito ai suoi 6 abitanti di recuperare gran parte dello stress causato finora dalla pandemia Covid 19, come pure alle persone che si avvicendano quotidianamente nell’assisterle e nel condividerne ogni emozione, un analogo periodo di ripresa psicofisica e di serenità interiore.

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